VIDEO DI MERCOLEDI 29

http://www.youtube.com/watch?v=gT0joLozReg

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HALLOWEEN PARTY

 

Milano – 2d No Gelmini. Halloweed party! Musica, mostri & divertimento!

Halloweed party! Gelmini, non c’è decreto che tenga! Adesso ti toccano anche i mostri!

Global Project Milano – Venerdì 31 ottobre 2008

Venerdì 31 Ottobre per qualcuno potrebbe essere una delle tanti notti . Per qualcun altro invece sarà la notte dei mostri e delle streghe, delle danze, del mistero e dei sorrisi.

Una notte misteriosa, senza confini,una notte della milano della rivolta studentesca,del qui e subito perchè è tardi,una notte per festeggiare,instancabili e incontrollabili.

E che la gelmini e la sua truppa blocchino tutto, se no lo blocchiamo noi, a musica e moltitudini, quando ci divertiamo le strade vanno in tilt,le università e le scuole diventano spazi comuni,liberi, di cultura e ribelli

E chi lo sa… siamo incontrollabili, creiamo di continuo relazioni e saperi, sappiamo festeggiare, siamo veloci, imprevedibili sull’onda e capillari nella metropoli: ci manca, e forse no, solo quel pizzico di magia, che la notte di Halloweed potrebbe dare.

Venerdì 31 Ottobre 2008
c/o Cs Cantiere
:::Halloweed party:::
Le accademie e le scuole in rivolta!!!

Una serata particolare quella in Cantiere di Venerdì 31, 
che potrebbe essere piena di sorprese, di scherzetti, e che "dovrebbe" avere il seguente programma…

h 19 till 22
Ground level & Garden
Trick or treat buffet! Scary foods and bloody beverages
Stoma. Tempo . Syntagroove
DRUM ’N BASS & ELECTRONIc SET / by Mixarti project

h 22.oo | Ground level & garden
M&m’s Family aka i peggiori diggei di Milano
TRASH 4 REAL MONSTERS!

h 22 | Underground level
Zizzapawa posse & friends
REGGAE DANCEHALL in a strictly smockerz yard!

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Un oceano…

Milano – Cronaca multimediale in diretta dal corteo

Giovedì 30 ottobre 2008 09:53 Milano: Un oceano in piazza per il 2° No Gelmini Day, non pagheremo noi la vostra crisi, dedicato ad ABBA

30 ottobre: Più di 200.000 persone in piazza

Milano 30 Ottobre : Riprendiamoci lo sciopero, Siamo noi l’onda che travolge. Dai mille rivoli che convergono verso Cairoli da ogni scuola e facoltà della città una sola voce da Scuole e Università : "non pagheremo noi la vostra crisi !". Oggi a Milano non ci sono in piazza i Confederali ma nessuno se ne accorge. Come in molte altre città d’Italia Milano è invasa da un oceano di persone. In quello che è stato rilanciato come il 2° Gelmini Day (il primo era stato lo scorso 17 Ottobre), una moltitudine si è messa in movimento, oltre 200mila persone, tutta la scuola insieme nei tre spezzoni : aprono le primarie con gli insegnanti, i precari, i genitori, i lavoratori, i bambini, seguono i collettivi studenteschi delle scuole superiori di Milano e Provincia, e poi le Facoltà e Accademie di Milano in mobilitazione. Così da Cairoli, la piazza di partenza, e da altri pre-appuntamenti (come Cordusio piazza da cui sono partiti gli universitari) è un unico ininterrotto fiume fino a Piazza Duomo stracolma mentra ancora la coda deve partire. Poi alla fine studenti delle scuole ed università continuano oltre Duomo con un nuovo simbolico viaggio selvaggio ed incontrollabile attraverso la città, per chiudere (per ora) questa giornata con un grande presidio-assemblea spontanea in Piazza Affari, sede della Borsa di Milano : "Banchieri e bancarottieri non pagheremo noi la vostra crisi". "Loro votano il decreto, noi blocchiamo la città" : continuano così da oggi le mobilitazioni incontrollabili verso i prossimi appuntamenti del 3, 7 e 14 Novembre. "L’onda è anomala, imprevedibile e antirazzista", per sancire questo senza ambiguità in testa al corteo e dentro gli spezzoni striscioni e coreografie dedicate al no alle classi differenziali (classi ponte). L’onda milanese dedica il corteo di oggi ad Abba.

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Martedì 28 ottobre 2008 17:05 Milano – Report delle facoltà in mobilitazione

NEWS

Martedì 28 ottobre 2008 17:05 Milano – Report delle facoltà in mobilitazione

A poche ore dalla votazione del DDL: "Gelmini, le facoltà sono in rivolta continua, e vinceranno"

Continuano le mobilitazioni verso le fitte giornate di Mercoledì 28 e Giovedì 29 Ottobre.

BRERA – Già da questa mattina picchetti e volantinaggi davanti alle due sedi di Brera (via Brera e via Marche) E’ seguita un’assemblea organizzativa verso i blocchi di domani Mercoledì 29, e un corteo spontaneo che ha raggiunto piazza Duomo per una lezione di "Restauro" con il professor Tanchis e che si è successivamente incontrato in Galleria Vittorio Emanuele con studenti ricercatori e docenti della Università Bicocca.
Foto della lezione ]

Scienze politiche – Una giornata di lezioni in strada e preparazione di coreografie e striscioni verso il corteo di Giovedì 29. 
Ore 12:30> Lezione in strada "Basi sociali del mercato" con Danna c/o di fronte al Conservatorio 
Ore 14:30> Seminario "Classi ponte" c/o di fronte al Conservatorio 
Ore 16.30> PACO IGNACIO TAIBO II in facoltà: “La libertà non te la regalano” 
Vedi la feature in continuo aggiornamento con materiali video.audio.foto ]

Statale – Ore 16.oo > E’ in corso un’assemblea di facoltà partecipata da più di 500 studenti

Bicocca – Ore 11.oo > Consiglio di facoltà tenuto da parte di professori e docenti in Galleria Vittorio Emanuele
Ore 14.oo > Assemblea pubblica in p.zza dell’Ateneo Nuovo
Guarda la fotogallery ]

Politecnico– Dalle ore 12 Bovisa è stata invasa da più di 400 persone per un’assemblea di facoltà.

 


 

Uniriot.org
Blog delle accademie in mobilitazione

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MARTEDI 28 OTTOBRE 2008

Martedì 28 ottobre 2008 22:10 Milano, Pavia, Saronno : tutte le iniziative di mobilitazione dalle scuole alle facoltà


Mentre il Parlamento si appresta a blindare la votazione del decreto Gelmini continua a crescere la mobiitazione a Milano e in tutta la Lombardia. A Pavia : iniziativa degli studenti contro i tagli di Gelmini e Tremonti. A Saronno : corteo studentesco e blocco della stazione. Ancora oggi a Milano tantissime iniziative dentro e fuori le facoltà, assemblee pubbliche, lezioni aperte e lezioni all’aperto : a Scienze Politiche incontro con Paco Ignacio Taibo e in galleria Consiglio straordinario della facoltà di Psicologia. Sempre a Milano : tantissime iniziative nelle scuole superiori in occupazione ed autogestione. In serata da Piazza Duomo fiaccolata contro la Gelmini organizzata dalla rete degli insegnanti, lavoratori, genitori, bambini delle scuole primarie.

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RIPRENDIAMOCI LO SCIOPERO

Riprendiamoci lo sciopero

Martedì 28 ottobre 2008

Su questa pagina linkeremo le cronache e i commenti da varie città sulla giornata del 30 ottobre.
Inviate report, foto e segnalate i vostri video a contact@globalproject.info

Lo sciopero generale della scuola e dell’università indetto da CGIL CISL UIL per il 30 ottobre, avviene al culmine di giorni caldissimi sul fronte del movimento contro la restaurazione Gelmini. Ovviamente la piattaforma rivendicativa dei confederali non va certo nella direzione auspicata da tantissimi tra insegnanti, studenti, genitori che in queste ore stanno riempiendo piazze e scuole. 
Diciamo pure che le responsabilità del centrosinistra e della triplice rispetto a ciò che oggi accade alla formazione nel suo complesso, sono pesantissime. 
Ma "l’onda anomala", come abbiamo definito il movimento di questi giorni, si muove secondo tempi e modalità propri, al di fuori di una semplice lettura di programmi e piattaforme.
Come il PD di Veltroni, anche i sindacati concertativi ne devono prendere atto e sono costretti dal continuo allargamento della protesta a muoversi, a tentare di non starne fuori. 
E’ il movimento, in maniera del tutto nuova anche rispetto ai più recenti cicli di lotta sulla scuola, a dettare condizioni, agende, forme di lotta. Ed è il movimento ad utilizzare tutto quello che è utile ai fini di un allargamento ulteriore della mobilitazione, affinchè l’onda si espanda, in forza e capacità, e duri il più a lungo possibile.
Così va letta la decisione, assunta in tantissime città, di utilizzare a livello territoriale la giornata del 30, con cortei, mobilitazioni, occupazioni contro la Gelmini e il governo. 
Chi pensa che le straordinarie partecipazioni alle manifestazioni indette e organizzate da questo o da quello, siano semplicemente la registrazione di una propria forza, di un incremento di iscritti o di un consenso alle posizioni di organizzazione, non capirà nulla di ciò che accade. Vi è un sentire comune in questo momento, che porta tutti a scendere in piazza, al di là di chi organizza, perché questo è linguaggio e pratica di un movimento reale, che vuole trasformare lo stato di cose presenti. In questo caso che non vuole rassegnarsi al decreto legge o ai diktat di Berlusconi. 
Il movimento si riappropria della giornata del 30 e la restituisce all’espressione diretta delle lotte, contro ogni rappresentanza. I ragazzi senza bandiere, quelli di "non pagheremo noi la vostra crisi", si sono già presi il futuro, anche quello della politica.

Cronache, audio, immagini di un movimento in divenire

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NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI

Speciale : Facoltà ed Accademie di Milano in rivolta

Mobilitazioni dei collettivi universitari contro il Decreto Legge Gelmini

appuntamenti. speciali. materiali di approfondimento. contatti.

 

Global Project Milano – Venerdì 24 ottobre 2008

 

See the multilanguage feature "We won’t pay your crisis !
Updates from the revolt of the italian schools and universities" in eng | spa | deu | fra

"Non pagheremo noi la vostra crisi" : come in tutta Italia anche in tutte le università di Milano la mobilitazione è incontrollabile. Dal polo di Mediazione Culturale a Scienze Politiche, dall’Accademia di Brera all’università Bicocca, dal Conservatorio al Politecnico alla sede di Festa del Perdono. In ogni sede gli studenti si mobilitano per bloccare il decreto legge di Gelminator, e per affermare una autoriforma dell’università del sapere e della ricerca. Insieme ad assegnisti, dottorandi, ricercatori, personale non docente e personale docente non strutturato e precario. I braiworkerws, lavoratori della conoscenza sono in movimento. Si moltiplicano ovunque e sempre più le iniziative di blocco della didattica, e i blocchi metropolitani, le assemblee spontanee sede per sede, facoltà per facoltà, le occupazioni dei rettorati. Un movimento incontrollabile. che può vincere, non certo un passato di formazione superiore baronale e dequalificata ma un futuro in cui la università sia, come mai, luogo di formazione ed autoformazione di saperi legati ai bi/sogni della società che viene.

Attenzione !!! questo è uno speciale in continuo aggiornamento 

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STATI GENERALI: RESTITUZIONE AGENDE!!!

Restituzione Agende

Le lavoratrici e i lavoratori della Statale
restituiranno Martedì 28/10   le agende Unimia al Magnifico Rettore.
Gli "strumenti di lavoro" di cui necessita ogni
dipendente sono di natura ben diversa da una
semplice agenda formato gadget pubblicitario, a
cominciare da trasparenti informazioni su come si
vuole procedere, in questo momento difficile e
incerto, nella gestione futura dell’Ateneo,
invece di notizie sulla storia passata. Avremmo
apprezzato molto se il Rettore, nelle numerose
interviste e dichiarazioni a difesa
dell’università, avesse anche fatto qualche
riferimento al personale tecnico-amministrativo,
colpito nel salario, nei diritti e nella dignità dalla L.133.
 "Il nuovo anno accademico non sarà
probabilmente dei più facili", si legge nella
lettera di accompagnamento. Ad accompagnare ogni
momento della vita lavorativa di ognuno di noi
vogliamo che siano azioni concrete e reali a
difesa della dignità personale, a cominciare da
un aperto confronto sulle dinamiche di
trasformazione del sistema universitario e alla
richiesta dell’abrogazione della L.133, come
chiesto a gran voce dall’assemblea degli Stati
generali, a cui il Rettore ha rifiutato di
partecipare, non rispondendo, peraltro, neppure all’invito della RSU.
Chiediamo, infine, a difesa del diritto di
espressione e di manifestazione, che il Rettore
non autorizzi più l’ingresso della polizia in
ateneo, come invece accaduto negli ultimi anni in
occasione di manifestazioni di studenti e di lavoratori.

Milano 28 ottobre
2008                                                          La RSU d’Ateneo

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LA LIBERTA’ NON TE LA REGALANO

Milano – @ facoltà di Scienze Politiche: assemblea pubblica con Paco Ignazio Taibo II

"La libertà non te la regalano": 
Incontro con Paco Ignazio Taibo II c/o Scienze Politiche

Global Project Milano – Martedì 28 ottobre 2008
Martedì 28 Ottobre 2008 a Scienze politiche aula 11 ore 16 assemblea pubblica con Paco Ignazio Taibo Secondo “La libertà non te la regalano”


Paco Ignazio Taibo Secondo, noto scrittore e giornalista, da sempre a fianco dei movimenti autonomi dell’ America latina, negli ultimi vent’ anni ha dato voce alle lotte degli zapatisti, ha raccontato di Che Guevara e Pancho Villa, delle ferite aperte del Messico di oggi, dando voce ai tanti che dal basso ogni giorno costruiscono le resistenze e le autonomie contro le ingiustizie e la precarietà della vita.

Martedì 28 a Scienze Politiche daremo vita ad un’assemblea insieme, ”La libertà non te la regalano” sui movimenti, quelli che nascono in basso e a sinistra, tramite esperienze diverse per intensità e contesto, guardando a ciò che ci accomuna: la determinazione a non essere noi a pagare la loro crisi , che i media mainstream si ostinano a presentare come congiunturale, e che noi invece, ben sappiamo, essere policentrica e globale.

“La libertà non te la regalano”, la libertà è una conquista dei movimenti, ne parlano le lotte dell’America Latina, e lo sappiamo bene, in mobilitazione permanente da settimane contro il ddl gelmini e per costruire fin da subito una nuova libera università, attraverso le tante iniziative, assemblee e lezioni in piazza, un’università fatta di conoscenza, ma anche di socialità, di sapere ma anche di informazione e di consapevolezza.

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COME DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. 
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata. 
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico." Piero Calamandrei 
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

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