collettivo di scienze politiche, assemblea sul “pacchetto sicurezza”

PACCHETTO SICUREZZA? NO, GRAZIE!
assemblea pubblica sul nuovo "pacchetto sicurezza" in discussione in parlamento
intervengono: prof. Roberto Escobar
prof. Maurizio Ambrosini
giovedì 12 febbraio h.12.30 aula 25
 
 



La scorsa settimana è stato approvata in Senato la versione definitiva
del pacchetto sicurezza, nonostante la battuta d’arresto
sull’allungamento dei tempi di detenzione nei CIE fino a 18 mesi. Si
tratta di un insieme di norme che va a stringere ulteriormente la morsa
nei confronti dei migranti, usati per l’ennesima volta da questo
governo come capro espiatorio in un momento di crisi economica. In nome
del ripristino della legalitá, viene negato un diritto primario come
quello alla salute, grazie alla proposta della Lega Nord in base alla
quale un medico è obbligato a denunciare la presenza di tutti i
clandestini o irregolari, che si dovessero presentare per richiedere
cure mediche, presso una struttura sanitaria pubblica, benchè il
diritto alla sanitá sia sancito da tutte le convenzioni per i diritti
umani. Ma non solo. Viene creato il reato di immigrazione clandestina,
con multe che arrivano ad ammontare a 10mila euro e rimpatrio senza
bisogno del nulla osta da parte dell’autoritá competente, oltre
all’introduzione di una tassa della tassa sul rilascio e il rinnovo del
permesso di soggiorno, che viene fissata per un costo tra gli 80 e i
200 euro. Approvate inoltre la schedatura dei clochard e le cosiddette
"ronde" nelle cittá. Le norme di stampo razzista e xenofobo contenute
nel pacchetto sicurezza non fanno quindi altro che accentuare ed
istituzionalizzare il clima di intolleranza e paura nei confronti dei
migranti, promosso da una campagna mediatica  e politica senza
precedenti: ogni giorno vengono messi in discussione i diritti dei
cittadini stranieri, e ci
ò crea il terreno fertile per fatti come quelli di Nettuno e Civitavecchia, solo per citare i più recenti. Di
fronte all’abuso di potere e alla discriminazione in nome dei soliti
paradigmi securitari, noi rispondiamo che l’unica sicurezza di cui
vorremmo sentire parlare è quella dei diritti che questo pacchetto
sicurezza mette in discussione, oggi più che mai.

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